“GRUGLIASCO PER L'UCRAINA: STORIE DI ACCOGLIENZA E DI COMUNITÀ"

fpasquino
01 Aprile 2022

Accogliere chi scappa dalla guerra presuppone una predisposizione all'aiuto dell'altro e alla condivisione e comporta un impegno, non soltanto dal punto di vista logistico, ma anche di organizzazione della vita di chi si accoglie in un paese straniero, con incombenze burocratiche, risposta a bisogni materiali, sostegno nel reinserimento in una comunità diversa da quella di origine.

In tutto questo la comunità grugliaschese si sta distinguendo positivamente: non soltanto per la disponibilità all'accoglienza, ma all'accompagnamento, alla condivisione alla fornitura di beni materiali e di servizi, di occasioni e attività per il tempo libero, che, se non sono di prima necessità, lo sono comunque per ricominciare a vivere in una nuova normalità e in una nuova realtà.

Da lunedì 4 aprile abbiamo iniziato a pubblicare la rubrica quotidiana “Grugliasco per l'Ucraina - Storie di accoglienza e di comunità" nella quale vogliamo raccontare le storie degli ospiti ucraini che decideranno di aprirsi con noi per farci conoscere la loro realtà e il loro sentire, ma anche i gesti di volontari, commercianti, società sportive, associazioni, singoli cittadini che hanno deciso di mettere a disposizione di queste persone qualcosa di se stessi: dall'erogazione di un servizio, al proprio tempo. Una fotografia di quello che sta succedendo da qualche settimana nella nostra città e che ci consegna l'immagine di una comunità davvero solidale.

Pubblicheremo una storia al giorno, dal lunedì al venerdì, sui siti web del Comune, sulla pagina Facebook “Città di Grugliasco”, sul quindicinale dell'Amministrazione Ingrugliasco15 e sul canale Telegram.

Seguiteci! 

STORIA 1 - OLENA - 4 APRILE 2022
Olena ha 55 anni e li ha compiuti proprio qui a Grugliasco lo scorso 24 marzo. A sorpresa è stata anche festeggiata. La famiglia di Palma, volontaria che si sta occupando dell'accoglienza degli ucraini, le ha organizzato la festa all'Oratorio Go.
«Una grande emozione – racconta Olena senza riuscire a trattenere qualche lacrima– È stato il giorno del mio compleanno più incredibile perché non me lo aspettavo. Palma e suo marito Filippo mi hanno preparato la festa. Sono persone fantastiche e simpatiche che non ringrazierò mai abbastanza».
Palma ha deciso di organizzare la festicciola proprio nel primo giorno in cui ha potuto incontrare Olena: «Pensava di venire a prendere un caffè e invece... ho invitato un po' di persone e le mie figlie hanno portato la torta. Abbiamo pensato di farle vivere un po' di comunità».
Olena è scappata da Kiev, dove era direttore del centro per la cultura e le arti del Politecnico, insieme al figlio Timur di 14 anni che adesso frequenta la “66 Martiri”.
«Quando siamo partiti da Kiev non c'erano bombardamenti in centro, ma solo esternamente. Siamo venuti via usando un corridoio umanitario, lungo la strada abbiamo dovuto fermarci e rimanere in un campo perché c'erano carri armati russi in giro, sparavano e bombardavano. Al mattino del 2 marzo siamo riusciti a partire, la strada su cui viaggiavamo era vuota , solo c'erano auto esplose. Poi il percorso si è fatto più tranquillo e a Leopoli la situazione era abbastanza calma. Quando le sirene hanno cominciato a suonare a Leopoli abbiamo preso il treno e siamo stati “in cattività” per 19 ore in piedi per arrivare in Polonia e poi, con l'areo, finalmente il 12 marzo in Italia. A Grugliasco siamo arrivati il 14 marzo».
Olena è ospite in un bed and breakfast ed è seguita dalla famiglia di Palma: in casa loro in un momento di svago ha anche trovato una chitarra e si è messa a suonare. Sorride, ma subito si commuove: «Adesso va bene - dice con un filo di voce – Là ero molto felice... siamo venuti via ma abbiamo la famiglia lì. Vogliamo solo che i nostri figli vivano e siano mentalmente sani». Poi, prima di terminare il suo racconto, mi chiede sottovoce: «Per favore, non dimenticarti di ringraziare la famiglia di Palma e di dire quanto sono meravigliosi!»
 
STORIA 2 - ROBERTO E VALERIA FIORIO - 5 APRILE 2022

La solidarietà nei confronti degli ucraini scappati dalla guerra non significa soltanto accoglienza presso le proprie abitazioni. Sono molte le necessità delle persone che hanno lasciato la loro casa in Ucraina e oggi devono ricominciare e altrettanti sono i servizi che i commercianti grugliaschesi stanno mettendo a loro disposizione. Oggi raccontiamo di come, grazie all'intervento di Roberto e Valeria Fiorio, titolari del negozio di fotografia “Foto Mazzotta”, gli ucraini che si sono stabiliti a Grugliasco possano fare gratuitamente le fotografie da produrre per ottenere i documenti e legalizzare la loro permanenza sul territorio italiano secondo quanto prevede al normativa. Un primo gruppo di persone è andato il 30 marzo, dopo aver compilato in Comune, in sala consiliare, i documenti necessari.

STORIA 3 - OLGA - 6 APRILE 2022 

Olga ha lasciato l'Ucraina l'8 marzo scorso, partendo da Cherkassy a 180 chilometri da Kiev, quando, cominciate le ostilità, il marito le ha detto che non era sicuro per lei e i figli: «Ci ha chiesto di andarcene – racconta – e noi, con dolore, siamo partiti. Lui come tutti gli uomini dai 18 ai 60 anni è dovuto rimanere lì, perché non li lasciano uscire. E inoltre lì abbiamo la casa, il lavoro e tutto rimane in Ucraina». La commozione per una fuga necessaria è inevitabile. Olga è venuta in Italia con i due figli: Ivan, il più grande di 18 anni e Tima di 12. «Entrambi vanno a  scuola in Ucraina e adesso Tima va alla “66 Martiri”, mentre Ivan è in Dad con la sua scuola in Ucraina. Io avevo la mia attività: mi occupavo della produzione di prodotti in granito». E alla domanda su come si riesce ad accettare di dover andare via dal proprio paese, la risposta rende superfluo qualunque commento e persino parole di conforto risulterebbero fuori luogo: «Affinché i bambini non piangano nei rifugi antiaerei e dormano tranquilli la notte...ecco perché siamo qui».

STORIA 4 - CPI - INIZIATO IL CORSO DI ITALIANO PER GLI UCRAINI OSPITI A GRUGLIASCO - 7 APRILE 2022  
Conoscere la lingua del Paese che li accoglie è, per chi scappa dalla guerra, il primo passo per rendersi indipendenti e per seguire al meglio le regole di convivenza e la comunità grugliaschese si è organizzata per consentirlo ai cittadini ucraini.
Gli ospiti ucraini stanno infatti partecipando alle lezioni di italiano per stranieri a cura del CPIA5, l'istituto specializzato nell'istruzione degli adulti e nella istruzione permanente (in tutto l'arco della vita) che ha sede nel plesso della scuola “66 Martiri” di Grugliasco.
 
STORIA 5 - LUIGINA CECCATO - 8 APRILE 2022 

Quanto può essere difficile chiudere in una o due valigie tutta la propria vita per scappare dalla guerra? E quanti vestiti ci possono stare in una borsa da viaggio? Molti ucraini sono scappati con quello che avevano addosso, altri con un cambio, certo cose non sufficienti per “ricominciare” a condurre una vita il più possibile normale. «Il 12 marzo il sindaco e sua moglie sono venuti in negozio, accompagnati da 8 persone, tra cui anche bambini – racconta Luigina Ceccato, che insieme alla sorella Gemma è titolare del negozio “Pizzi e Capricci” - Erano molto imbarazzati e, quasi a forza, abbiamo dovuto convincerli a prendere più di un paio di calze o una maglia di ricambio e un leggins». Alla fine, spinti dalle due commercianti e dagli accompagnatori, hanno accettato di prendere dell'intimo, alcune paia di calze, appunto dei leggins e una maglia di ricambio in modo da poter sostituire ciò che indossavano. «Quando sono entrati, in negozio c'era una cliente, che ha deciso di pagare una parte di ciò che è stato dato loro e che noi avevamo già scontato in modo da facilitare la scelta e, man mano, anche altri clienti, trovandosi lì, hanno lasciato offerte per coprire il costo dei capi. Dobbiamo dire che le nostre clienti si sono dimostrate davvero sensibili e le ringraziamo». La cifra mancante è stata coperta dal negozio stesso. «Ci ha colpite l'umiltà di queste persone, che davvero non volevano approfittare, anzi, erano restie ad accettare di prendere qualcosa, anche se necessario. Mia sorella e io abbiamo visto sui loro volti il significato della guerra e, nelle loro parole, abbiamo risentito i racconti sulla guerra a Grugliasco, che ci facevano i nostri genitori. L'incontro con loro è stata un'esperienza di vita che non dimenticheremo facilmente... non riuscivamo neppure a guardarci negli occhi, perché ci veniva da piangere».

STORIA 6 - NADIA - 11 APRILE 2022

Nadia è arrivata a Grugliasco con i suoi 3 figli e un nipote, il figlio della sorella che lavora in un ospedale in provincia di Odessa e,come tutto il personale sanitario in servizio, non è potuta partire. È partita da Odessa in treno, è passata in Romania, fermandosi lì qualche giorno, per poi andare a Vienna, rimanervi qualche giorno e alla fine arrivare a Milano l'11 marzo. A Grugliasco è arrivata con la Croce Rossa. In Ucraina ha lasciato il proprio lavoro di direttrice dell'ufficio casa di Odessa, anche se adesso era in maternità. «Le prime due settimane di guerra non pensavamo sarebbe stata una cosa lunga, né di andare via – racconta ancora incredula nell'espressione - Poi sentivamo sempre le sirene e dovevamo andare nel seminterrato, allora abbiamo deciso di andare all'estero. Intanto si diceva che non sarebbe stata una guerra lunga...che il 14 marzo sarebbe finita». Nadia e i ragazzi arrivano a Vienna, dove si fermano due giorni, non sapendo bene dove fosse meglio registrarsi. «Adesso stiamo bene – sorride e cerca di pensare a cosa potrebbe nascere di positivo da questa terribile situazione - La preoccupazione è l'istruzione dei figli e anche quando eravamo in Ucraina si parlava di mandarli all'estero a studiare... Magari, questa si rivelerà una svolta e offrirà ai mii figli un'opportunità, visto che sono già qui».

Essere e sentirsi in ordine è importante anche quando si scappa da una guerra in fretta e furia; e, a volte, una “coccola”, magari per i più piccoli, può aiutare in momenti simili, trovandosi lontani da casa e all'improvviso sprovvisti di tutto... Sono queste alcune delle considerazioni che hanno spinto Laura Rossi, parrucchiera grugliaschese e titolare di “Laura Rossi studio parrucchieri”, che, per pochissimi metri dal confine, ha da 20 anni il negozio nella vicina Collegno a proporre direttamente al sindaco Roberto Montà di offrire gratuitamente la propria esperienza e quella dei suoi collaboratori agli ospiti ucraini. «Mi è venuto spontaneo – racconta – Ho letto che erano ospitati in centro qui da noi e ho pensato che magari anche soltanto un taglio, una piega, qualche treccina per una bimba...insomma un momento per sé potesse essere gradito e di conforto».

E così i primi due “clienti” sono arrivati... accolti con un cabaret di dolci e lo staff a disposizione: Sasha, e la sorella, Vlada, accompagnati dalla mamma, hanno deciso di tagliare i capelli... e in questa settimana la loro mamma andrà a fare il colore. «Per ora facciamo il taglio ai ragazzi – ribadisce – poi sono disponibile per qualunque cosa. Mi fa piacere se sono contenti...questi è l'importante».

STORIA 7 - LAURA ROSSI - 12 APRILE 2022

Essere e sentirsi in ordine è importante anche quando si scappa da una guerra in fretta e furia; e, a volte, una “coccola”, magari per i più piccoli, può aiutare in momenti simili, trovandosi lontani da casa e all'improvviso sprovvisti di tutto... Sono queste alcune delle considerazioni che hanno spinto Laura Rossi, parrucchiera grugliaschese e titolare di “Laura Rossi studio parrucchieri”, che, per pochissimi metri dal confine, ha da 20 anni il negozio nella vicina Collegno a proporre direttamente al sindaco Roberto Montà di offrire gratuitamente la propria esperienza e quella dei suoi collaboratori agli ospiti ucraini. «Mi è venuto spontaneo – racconta – Ho letto che erano ospitati in centro qui da noi e ho pensato che magari anche soltanto un taglio, una piega, qualche treccina per una bimba...insomma un momento per sé potesse essere gradito e di conforto».

E così i primi due “clienti” sono arrivati... accolti con un cabaret di dolci e lo staff a disposizione: Sasha, e la sorella, Vlada, accompagnati dalla mamma, hanno deciso di tagliare i capelli... e in questa settimana la loro mamma andrà a fare il colore. «Per ora facciamo il taglio ai ragazzi – ribadisce – poi sono disponibile per qualunque cosa. Mi fa piacere se sono contenti...questi è l'importante».

STORIA 8 - AGAMUS - 13 APRILE 2022

Scappare dalla guerra significa non soltanto lasciare la propria casa, ma anche il proprio lavoro, le proprie abitudini, i propri hobby e interessi.. insomma la “vita di prima”, che deve poter ricominciare nel posto in cui ci si stabilisce, o almeno cercare di essere simile alla precedente. È per questo che molte associazioni e attività grugliaschesi si stanno proponendo per offrire ai cittadini ucraini ospiti in città le più svariate attività. Tra queste l'associazione “Agamus” (Associazione Giovani Amici della Musica” che si rende disponibile per offrire gratuitamente la possibilità di fare musica a chi, a livelli e titoli diversi, la faceva in Ucraina o, semplicemente a chi abbia piacere di partecipare a momenti di musica in compagnia. «Ci rivolgiamo sia a chi abbia bisogno di continuare a fare musica perché già studiava o lavorava in questo campo lì in Ucraina – spiega il presidente Gianluca Nosenzo – ma anche a chi voglia partecipare alle nostre attività musicali per cantare o suonare insieme. Nel primo caso, ovviamente, dovremo capire quali siano le esigenze, perché, per esempio, se chi chiede stava studiando e deve continuare a farlo, bisognerà proporre un insegnante adeguato alla richiesta, e così via, caso per caso. Le lezioni, ovviamente, sarebbero a carico dell'associazione. Chi volesse può rivolgersi direttamente all'associazione e cercheremo di comprendere l'esigenza e di soddisfarla per quanto possibile». Per chi fosse interessato: Agamus tel. 011 7802878 (lunedì 17-19; mercoledì-venerdì 17-19; chiuso martedì); Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

STORIA 9 - PALAVILLAGE - 14 APRILE 2022

Ricominciare a vivere cercando normalità significa anche impiegare il tempo libero e riprendere piano piano la vita sociale, anche se in un luogo diverso da quello a cui si è abituati stare. È per questo che le realtà del territorio si stanno muovendo, ciascuna nel proprio settore, per offrire agli ucraini costretti a scappare dalla loro terra a causa della guerra, diverse possibilità per partecipare ad attività sportive, ricreative e sociali. Il “Palavillage” di viale Lucio Battisti si muove su più fronti: per tutto il mese di aprile devolverà 2 euro ogni prenotazione di campi da padel e beach volley per l'emergenza ucraina, che saranno poi versati sul conto corrente aperto dal Comune. «Al momento siamo sui 250-300 euro al giorno – spiega il direttore generale del “Palavillage” Stefano Capello – quindi direi che l'iniziativa sta andando bene». Ma non è l'unica: infatti i bambini ucraini che lo desiderano sono ospitati gratuitamente sui campi e nella struttura del Palavillage anche solo per stare con gli altri e, se gradiscono, possono anche frequentare gratuitamente i corsi: «Ad esempio abbiamo una bambina che partecipa al corso di padel, ma ce ne sono altri che vengono anche soltanto per fare merenda tutti insieme e trascorrere del tempo in compagnia. Abbiamo pensato di offrire loro la possibilità di partecipare, sempre gratuitamente, alla nostra “Pasqua Ragazzi”, una specie di centro estivo organizzato in occasione delle vacanze scolastiche pasquali, in modo che possano stare con altri bambini e ragazzi della loro stessa età e socializzare divertendosi».

STORIA 10 - COOPERATIVA PARADIGMA - 15 APRILE 2022

A due giorni dalla Pasqua e i bambini ucraini ospiti a Grugliasco dovranno viverla lontano dalla propria casa e dai propri amici. Ancora una volta la comunità grugliaschese si è attivata spontaneamente per fare loro almeno una piccola coccola, un gesto che gli faccia vivere la Pasqua il più serenamente possibile. Una famiglia sostenitrice della cooperativa “Paradigma”, realtà che opera sul territorio con i ragazzi disabili, ha acquistato cinque uova di Pasqua, di quelle che la cooperativa vende allo scopo di raccogliere fondi, per donarle ai bambini ucraini che si trovano in città e che sono arrivati attraverso la Protezione Civile: «Le uova sono quelle che noi ogni anno facciamo realizzare con all'interno la sorpresa fatta a mano dai nostri ragazzi – spiega Laura Disabato, coordinatrice del centro diurno “Capolavoro” gestito dalla cooperativa “Paradigma” - e questa famiglia ha deciso di comprarle chiedendoci poi di farle avere, tramite il Comune, ai bambini ucraini».

STORIA 11 - LA TAVOLOZZA - 19 APRILE 2022 

Solidarietà, attenzione all'altro, rispetto delle differenze e delle diversità: tutti elementi base dell'inclusione sociale e del voler sostenere e aiutare l'altro. In questa fase di emergenza, con persone che scappano dalla guerra e sono costrette ad abbandonare le proprie case, i propri beni, tutto quello che conoscevano fino a ieri, anche progetti già in atto sul territorio sono stati in parte rivolti ai nuovi ospiti della comunità grugliaschese. È quanto è successo al progetto #nonsiamoluoghicomuni, promosso dalla cooperativa “Il Margine” e da tutte le realtà che ne fanno parte... e così il servizio “La Tavolozza”, che ha sede a Grugliasco, ha deciso di devolvere quanto raccolto tramite l'iniziativa agli ospiti ucraini in città, versando la somma sul conto corrente aperto dal Comune in favore dell'emergenza ucraina. «#nonsiamoluoghicomuni vuole creare un circuito di solidarietà al femminile per sostenere donne considerate “fragili” per via della loro condizione fisica, mentale e sociale – spiega Lara Beccaria de “La Tavolozza” - Abbiamo realizzato con volontari, mamme e operatoti dei braccialetti di fettuccia neri con un punto rosso ricamato a mano...sono uno differente dall'altro ovviamente proprio per rappresentare le diversità e poi abbiamo chiesto 2 euro di offerta simbolica a braccialetto, anche mettendo il banchetto davanti alla nostra sede di via La Salle. Inizialmente il ricavato sarebbe dovuto andare a favore del “latte sospeso” per donne in difficoltà economica, ma nel frattempo, abbiamo saputo dell'arrivo di mamme ucraine con bambini a Grugliasco e del fatto che erano ospiti qui e che in tanti si stavano iniziando a chiedere come contribuire. Abbiamo scritto al sindaco, che ci ha informato dell'esistenza del conto corrente dedicato all'emergenza ucraina e così abbiamo deciso di devolvere i 354 euro raccolti con le offerte a loro, utilizzando l'Iban indicato dal Comune. Non è molto...ma abbiamo voluto contribuire in qualche modo alle loro necessità, considerando che adesso fanno parte di questa comunità e che sicuramente si trovano in difficoltà economica, oltre che lontane dai luoghi che conoscono e con il peso di dover ricominciare tutto daccapo altrove».

STORIA 12 - PERRERO PORTE E FINESTRE - 20 APRILE 2022
Le esigenze e le necessità, anche semplici e quotidiane, di chi scappa dalla guerra sono moltissime. Basti immaginare cosa possa significare trovarsi all'improvviso in un paese straniero, senza le proprie cose, senza la quotidianità a cui si era abituati e doversi, nutrire, vestire, istruire, inserire in un contesto completamente diverso. L'aiuto in donazioni di beni materiali è un aspetto di questa nuova realtà e della convivenza con una comunità che accoglie e inserisce. Per questo sono in tanti, cittadini, commercianti, aziende che hanno deciso di mettere a disposizione qualcosa per queste persone: oggetti, servizi e anche donazioni in denaro.
È il caso dell'azienda “Perrero Porte e Finestre” che ha sede nel Palavillage e che ha donato 1.000 euro da versare sul conto corrente aperto dal Comune per l'emergenza ucraina. «Volevamo contribuire a sostenere e aiutare gli ucraini presenti in città, ma non sapevamo come, se non con un assegno di beneficenza – spiega Rossella Allegretti, titolare dell'azienda insieme a Domenico Perrero – Il nostro genere di attività infatti non si presta in questi casi a offrire sconti o prodotti, come magari può accadere per l'abbigliamento o per altre realtà che possono offrire servizi alla persona. Quindi abbiamo ritenuto giusto cercare una maniera per contribuire anche noi e l'unica strada ci è sembrata quella di devolvere una somma di denaro che verrà poi utilizzata per le esigenze, sicuramente tante, di queste persone che, da un giorno all'altro sono passate dall'avere tutto a disposizione a non avere più nulla».
 
STORIA 13 - I PUNTI DI RACCOLTA NEI NEGOZI DEI COMMERCIANTI GRUGLIASCESI - 21 APRILE 2022
Nei primi giorni dell'emergenza ucraina, ancora prima che arrivassero a Grugliasco alcuni profughi, i Vigili del Fuoco Volontari hanno lanciato, insieme al Comune la raccolta di generi di prima necessità: abbigliamento, coperte, prodotti per l'igiene personale, cibo in scatola, oggetti di cartoleria e molto altro. La risposta è stata ottima e in pochissimi giorni si è raggiunta la capienza massima dei camion: i cittadini si sono attivati e hanno portato davvero molto materiale e anche i commercianti hanno contribuito come punto di raccolta per quanto veniva donato e che poi è partito 8 marzo sui mezzi dei Vigili del Fuoco Volontari e di alcune aziende che hanno dato la propria disponibilità gratuitamente.
Tra i commercianti che hanno contribuito mettendosi a disposizione come punto di raccolta per quanto donato dai propri clienti ci sono: Emi edicola, Pizzi e Capricci, Negro Agricola, Bar osteria Pappagajo, Ferramenta Masoero/Tirelli, erboristeria La Pannocchia – articoli regalo Paolini e Guarlotti, Bottega Granel e, anche lo studio dentistico Grattarola Badino di Torino.
A loro va un sentito grazie per la preziosa collaborazione e l'abbraccio virtuale della comunità grugliaschese e degli ospiti ucraini a Grugliasco.
 
STORIA 14 - LA SOLIDARIETA' NELLO SPORT CON IL BSR GRUGLIASCO - 22 APRILE 2022
La solidarietà che passa attraverso lo sport e raggiunge gli ospiti ucraini a Grugliasco.
Sabato 16 aprile la società “BSR Grugliasco” ha organizzato un pomeriggio per l'emergenza Ucraina: nell'impianto di via Da Vinci 24, sono state fatte alcune gare tra i gruppi della Scuola Calcio Élite, e precisamente, tra le categorie “Piccoli Amici”, “Primi Calci”, “Pulcini” ed “Esordienti” e due squadre provenienti da Torino, la “Lesna gold” e la “CBS”. Una serie di partite amichevoli sotto l'egida di FIGC, LND e SGS.
L'idea è stata di far divertire e giocare i ragazzi e dare all'iniziativa un valore aggiunto: i 5 euro del biglietto sono stati messi da parte e dedicati all'accoglienza e ai bisogni di quanti si trovano lontani da casa, non per loro volontà, ma perché scappati dalla guerra.
«Il pomeriggio ha avuto molto successo – spiega il presidente felice Marmo – I bambini si sono divertiti e anche il tempo è stato dalla nostra parte, perché era davvero una bella giornata. Siamo contenti di aver contribuito in qualche modo alla permanenza di queste persone nella nostra città». L'iniziativa è stata premiata: circa un centinaio di persone hanno partecipato e la società ha aggiunto 100 euro, raggiungendo così la somma di 650 euro versati prontamente sul conto che il Comune di Grugliasco ha aperto in favore dell'emergenza ucraina.
 
STORIA 15 - ANGI'S SHOES - 26 APRILE 2022

Lo si è detto ormai diverse volte: le necessità di chi scappa da una guerra sono innumerevoli e, tra queste, ci sono i beni primari come il cibo, i vestiti, le scarpe, i medicinali e molto altro. Oggi raccontiamo un altro esempio di come i commercianti grugliaschesi si siano attivati per aiutare, offrire un contributo, un aiuto materiale a queste persone arrivate in città all'improvviso e senza poter portare molto con sé.

La titolare di Angi's shoes, Angela Valentino, appena saputo dell'arrivo a Grugliasco delle prime famiglie mandate dalla Protezione civile, ha contattato il sindaco e gli ha proposto di portarle nel suo negozio di scarpe in via Arduino per offrire loro gratuitamente le calzature. «Ho pensato che dovevano avere bisogno di scarpe e li ho invitati a venire – racconta – Erano una decina di persone. Mi ha colpita moltissimo la loro umiltà. Il fatto che non volessero assolutamente approfittare della mia offerta, anzi... le mamme non volevano nulla per sé, per loro bastava che prendessero un paio di scarpe le figlie e i figli. Abbiamo dovuto insistere perché si servissero anche loro e, dirò di più... io non ho messo vincoli alle loro scelte, potevano prendere ciò che più desideravano... tuttavia, non si sono indirizzati su articoli di marca, ma solo su ciò di cui avevano realmente bisogno e questo mi ha fatto molto riflettere su come si debbano sentire nel loro animo».

STORIA 16 - VOLONTARI TUTOR - 27 APRILE 2022
Partire inaspettatamente da casa propria per sfuggire a una guerra è senz'altro una decisione difficile che comporta un numero incalcolabile di timori e incertezze su dove si andrà, come ci si troverà, cosa si dovrà affrontare e come si potrà vivere all'interno di una realtà nuova e completamente diversa da quella a cui si è abituati. Senza contare gli ostacoli materiali, quali la lingua, il denaro, la necessità di regolarizzare la propria situazione, gli spostamenti, i controlli sanitari...
Ci sono certamente anche queste tra le motivazioni che hanno spinto, fin dall'inizio dell'emergenza e dall'arrivo in città dei primi ucraini tramite la Protezione Civile, il Comune a far affiancare ogni nucleo da un “volontario tutor” per accogliere e orientare meglio le persone arrivate in città.
 
E subito alcuni cittadini si sono offerti per affiancare gli ospiti. Al momento sono 4 le persone che fanno da tutor ad altrettanti nuclei presenti in città, ma ci sono già altri che hanno dato la propria disponibilità. Sentono quotidianamente i nuclei che seguono e le supportano e aiutano nelle necessità quotidiane, come le pratiche sanitarie o scolastiche. A fare da collegamento c'è un operatore del Progetto Giovani del Comune che intercetta le diverse necessità e le riferisce ai tutor in modo che possano supportare gli ospiti.
Un altro esempio di come una comunità possa accogliere e integrare, non semplicemente ospitare... tant'è che alcune di queste persone ormai fanno parte integrante delle famiglie dei volontari e insieme a loro partecipano a momenti di vita quotidiana anche con gli amici e i parenti. Si crea così una vera rete intorno a loro.
 
STORIA 17 - BLUKIDS PER GLI UCRAINI - 28 APRILE 2022
Sono diversi i bambini che sono arrivati dall'Ucraina insieme alle loro mamme, scappando, con poche cose, dalla guerra. Nei primi giorni dal loro arrivo si è cercato, in tutti i modi, di procurare loro le cose necessarie, tra cui vestiti e scarpe. E i commercianti grugliaschesi, lo abbiamo detto diverse volte, non si sono tirati indietro...anzi! Nel negozio “Blukids” all'interno del centro commerciale “Le Serre”, accompagnati dal sindaco, sono arrivati alcuni bambini con le mamme e i titolari Rosalba tenuta e Mauro Perino hanno fornito loro alcuni capi e qualche giocattolo.
«Lo abbiamo fatto con piacere..si cerca di di dare una mano – spiega Perino – Sono persone umilissime, molto tranquille ed educate, che continuavano a ringraziarci. Anche i bambini sono educatissimi. Si vedeva che non volevano approfittare. Noi abbiamo pensato di dare loro anche qualche vestito delle nostre due figlie che sono più grandi, visto che ci sono delle ragazzine. Abbiamo notato che sono venuti proprio per necessità».
 
STORIA 18 - INSEGNANTI IN PENSONE PER GLI UCRAINI - 29 APRILE 2022
Accogliere significa integrare. La presenza degli ucraini fuggiti dalla guerra nella nostra città ce lo ricorda ogni giorno. Bisogna farli sentire meno soli e dare loro la possibilità di imparare la lingua italiana è fondamentale per raggiungere lo scopo. I ragazzi vengono inseriti a scuola, dove hanno modo di imparare l'italiano, mentre per gli adulti la situazione è più complicata. Abbiamo già raccontato, in una delle prime storie pubblicate, delle lezioni di italiano per stranieri realizzate dal CPIA5, specializzato nell'istruzione per adulti, ma adesso le possibilità di imparare la lingua per gli adulti ucraini si sono arricchite della disponibilità di 7 ex insegnanti, che volontariamente, si sono messe a disposizione. Ancora una volta è il volontariato il perno dell'integrazione in città. Le lezioni, sono già cominciate e si svolgono al Nello Farina due volte a settimana. Al momento sono una decina gli “studenti” che le frequentano.
 
STORIA 19 - BABALU' - 2 MAGGIO 2022
La fuga dalla guerra attraverso gli occhi dei bambini che si trovano spaesati in un posto sconosciuto, dove non comprendono la lingua, non conoscono nessuno, non hanno amici con cui giocare lascia il segno in chi ha potuto vederli e spinge a dare una mano, un sostegno. I commercianti che, soprattutto nei primi giorni dell'arrivo degli ospiti ucraini, hanno avuto modo di conoscere i bambini hanno fatto tutti la propria parte per fornire loro beni di prima necessità. Abbiamo già raccontato di vestiti per loro, ma ci sono state anche le scarpe... Appena arrivati, di sabato, gli ospiti sono stati accompagnati dal sindaco nel negozio di scarpe per bambini “Babalù”, dove la titolare, Raffaella Gerbalena non ha esitato un attimo e ha fatto scegliere loro alcune paia di scarpe che poi ha donato.
«Avevano ancora i doposcì ai piedi – racconta – Una bambina aveva il tutone pesante, proprio come quelli per andare a sciare. Erano tutti molto educati e timidi. Alla fine siamo riusciti a far prendere loro le scarpe che sono stata davvero felice di regalare. A una bambina piaceva un ombrellino e le ho detto di prenderlo pure. Poi ce n'era una che aveva visto un giochino e la mamma le continuava a dirle di posarlo, così, mentre stavano andando via l'ho preso e le ho detto di tenerlo. Sono andati via felici...almeno a me è sembrato così. Hanno avuto un po' di normalità. E, qualche giorno dopo, ho rivisto una delle bambine che aveva ai piedi le scarpe prese da me ed era contenta. Mi ha fatto davvero piacere... un piccolissimo aiuto diretto e concreto».
 
STORIA 20 - PARRUCCHIERA MARY - 3 MAGGIO 2022

«È stata una bellissima esperienza. Mamma e bimba sono state coccolate con delicatezza. Alla bimba è stato fatto anche un regalino con dedica commovente. La mamma sembra un'altra, con il sorriso e dieci anni in meno. Grazie di cuore alla parrucchiera Mary e al comune di Grugliasco per il supporto». Sono le parole con cui Cristina, cittadina grugliaschese che ospita insieme alla propria famiglia Olena con la sua bimba di 12 anni Oksana, ringrazia la parrucchiera Mary di via Tiziano Lanza per aver offerto loro gratuitamente la propria abilità. Olena e Oksana sono arrivate il 28 marzo scorso da Makariv, grazie a un gruppo di persone che si è recata in un campo profughi in Polonia e, attraverso contatti con avvocati locali, ha portato in Italia 16 persone, due cani e un gatto, a bordo di quattro pulmini. «Avevamo dato la nostra disponibilità ad accogliere attraverso il sito della Regione Piemonte – spiega Cristina – Ma poi siamo entrati in contatto con questo gruppo di amici che ha fatto questo viaggio e quindi siamo riusciti a ospitare Olena e sua figlia». Adesso la città di Makariv sembra relativamente tranquilla, ma, quando è cominciata la guerra è stata una delle prime a essere bombardata e Olena e Oksana si sono rifugiate in una città del nord dell'Ucraina per un mese, per poi, grazie ai volontari della Croce Rossa, passare nel campo profughi in Polonia, da cui sono poi arrivate qui. E qui, adesso vivono con Cristina e la sua famiglia, occupando la stanza libera dal figlio che studia fuori e condividendo con loro una nuova quotidianità, fatta anche di gesti di generosità, come quello della parrucchiera Mary e quello di Monica, titolare della pizzeria “Ciapa Sì”, che, saputo che delle due ospiti ucraine, ha offerto la pizza a tutta la famiglia. Olena, inoltre, dal secondo giorno, ha seguito i corsi di italiano offerti da Cpia e dalle insegnanti volontarie in collaborazione con il Comune: «Grazie anche alla scuola “66 Martiri” - conclude Cristina - a preside e vicepresidi, che hanno accolto Oksana con attenzione e disponibilità, venendo incontro alle sue esigenze con grande elasticità. Abbiamo saputo da pochissimo, inoltre, che Oksana potrà frequentare il corso di hip hop a “La Cubanita” e ringraziamo anche loro». 

STORIA 21 - L'ORTO CHE CURA - 4 MAGGIO 2022

Nelle nostre storie abbiamo già parlato del progetto #nonsiamoluoghicomuni, promosso dalla cooperativa “Il Margine” e da tutte le realtà che ne fanno parte, mettendo l'accento su quanto fatto dal servizio “La Tavolozza”. Ma anche altri servizi hanno deciso di partecipare, attraverso il progetto #nonsiamoluoghicomuni, che vuole creare un circuito di solidarietà al femminile per sostenere donne considerate “fragili” per via della loro condizione fisica, mentale e sociale e avrebbe destinato il ricavato di donazioni in cambio di braccialetti fatti a mano al “latte sospeso”.
È questo il caso del servizio collegnese “L'orto che cura”, che si trova in piazzale Avis 3 e si occupa di persone con disabilità, principalmente autismo, utilizzando lo strumento dell'agricoltura sociale, prevedendo anche l'inserimento lavorativo.
«Abbiamo pensato di fare anche noi come “La Tavolozza” e quindi di devolvere il ricavato delle offerte ricevute per i braccialetti alle mamme ucraine scappate con i loro bimbi dalla guerra e abbiamo intercettato come strumento il conto corrente aperto dalla Città di Grugliasco – spiega la coordinatrice Paola Chiadò – Oltre ai braccialetti, noi abbiamo anche utilizzato per ricevere offerte alcune piante rigenerate dai nostri ragazzi, in quanto ci sono realtà del territorio che ci portano piante sofferenti e noi proviamo a “salvarle”». In tutto, l'Orto che cura ha raccolto 280 euro che interamente versato su conto corrente aperto per l'emergenza ucraina.
«Siamo molto contenti di essere riusciti a contribuire in qualche modo, anche se con poco a soddisfare i bisogni, che pure ci rendiamo conto siano moltissimi, di queste donne che con i figli hanno dovuto lasciare le proprie case per mettersi al sicuro», conclude.
 
STORIA 21 - LA CUBANITA - 5 MAGGIO 2022

La solidarietà verso gli ucraini colpiti dalla guerra è scattata immediatamente tra i grugliaschesi. Lo si è visto con la quantità di generi di prima necessità raccolti e trasportati dai Vigili del Fuoco Volontari, con le raccolte fondi, con i servi offerti a quanti in questo momento si trovano nella nostra città. Si sono mossi tutti: associazioni, aziende, privati cittadini... anche la “Cubanita Dance”, associazione che propone da anni corsi di danza sul territorio grugliaschese si è immediatamente attivata, dapprima per raccogliere materiale da inviare, in secondo luogo attraverso un'iniziativa finalizzata alla raccolta di fondi da inviare a beneficio di quanti sono rimasti lì e, infine, pensando a chi è qui e si sforza di cercare un po' di normalità. «Abbiamo organizzato un pomeriggio “Jump to help for Ucraina” lo scorso 3 aprile con l'obiettivo di raccogliere fondi – racconta la presidente Roberta Malvito – L'idea ci è venuta perché una nostra insegnante di kangoo jump, Liliana Pal, ha due amiche insegnanti di kangoo jump a Kiev che sono dovute andare via e hanno perso tutto...la scuola... tutto. Perciò ha chiesto se si poteva fare qualcosa, qualche raccolta per aiutare chi invece è rimasto lì. Così abbiamo pensato di organizzare un pomeriggio in cui chiunque poteva venire alla scuola e provare gratuitamente per mezz'ora una delle discipline che che abbiamo: latino-americano, danza moderna, kangoo jump, hip hop, pilates, pole dance, tai chi, circuit training, bungee fly, bioenergiae danze popolari rumene. Abbiamo avuto attività dalle 14 alle 19 a fronte di un contributo libero. Siamo riusciti a raccogliere 710 euro che abbiamo inviato a un'associazione che si occupa di aiuti umanitari direttamente in Ucraina». Ma non è finita qui, infatti, qualche giorno fa il sindaco ha contattato la presidente per chiedere la disponibilità a far frequentare un corso di pole dance a una bimba ucraina ospite a Grugliasco: «Ho detto immediatamente di sì e adesso abbiamo sia una bimba che fa pole dance che una che fa hip hop e, comunque, chi volesse, tra gli ospiti ucraini, frequentare qualche nostro corso, anche tra gli adulti, sarà il benvenuto». Un'ulteriore possibilità quella dei corsi gratuiti di danza per cercare di riprendere consuetudini che si avevano nel proprio paese e che, qui, per forza finora sono mancate. E questo grazie al forte e radico senso di solidarietà della comunità grugliaschese. «Devo dire che tutti coloro che collaborano con la nostra associazione si sono resi immediatamente disponibili e sono contenti di poter aiutare», conclude.

Chi volesse avere informazioni sui corsi potrà consultare il sito www.lacubanitadance.net, oppure telefonare a Roberta 349 6437344.

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