“PUBBLICITÀ! LA STORIA DI UN MANIFESTO”, UN NUOVO ALLESTIMENTO AL PARCO CULTURALE LE SERRE

fpasquino
20 Marzo 2024

Henri de Toulouse-Lautrec, Théophile-Alexandre Steinlen, Marcello Dudovich, Leopoldo Melticovitz e Armando Testa sono tra le firme del percorso “Pubblicità! La storia in un manifesto”, che è stato allestito in alcuni locali del Parco Culturale Le Serre, in via Tiziano Lanza 31.

L’iniziativa, organizzata dalla Società Le Serre in collaborazione con l’associazione di promozione sociale “Sezione Aurea”, ripercorre attraverso immagini e parole la storia del manifesto pubblicitario. Si parte dalle insegne dell’antica Roma, ciò che nel mondo classico più si avvicina all’idea di pubblicità moderna, per arrivare alle innovazioni di Leonetto Cappiello, con i suoi folletti, pierrot e amazzoni enfatizzati dall’impiego di colori vivaci su fondi scuri.

«Quello tra arte e pubblicità è un sodalizio fruttuoso sin dalle origini, perché da sempre sono in grado di influenzarsi reciprocamente – spiega Annalisa Foco, presidente di “Sezione Aurea” – Arte e marketing hanno uno scopo comune: suscitare una connessione emotiva con chi guarda. La mostra “Pubblicità! La storia in un manifesto” ripercorre gli snodi fondamentali della storia del manifesto pubblicitario e mette in luce quanto il contributo degli artisti sia stato e sia ancora oggi fondamentale».

Sono una ventina le stampe che hanno trovato spazio al piano terra dell’edificio “La Nave”, pensate per arricchire i corridoi e le parti comuni dei locali occupati dai partner del Parco Culturale Le Serre e visibili ai loro fruitori.

«I manifesti selezionati sono entrati a pieno titolo nel nostro immaginario collettivo ma non sempre se ne conosce la storia e soprattutto i retroscena – sottolinea Foco, che ne ha curato la selezione – Basti pensare a come le Chérettes, le figure femminili caratteristiche delle opere di Jules Chéret, hanno influenzato i canoni di bellezza e al perché i personaggi di Cappiello sono perfetti per l’industria delle bevande alcoliche e non per quella del vestiario. O, ancora, al ruolo fondamentale della casa editrice Ricordi e a come Armando Testa dava vita alle sue folcloristiche creature».

Piccole curiosità e frammenti di storia del manifesto pubblicitario che, nel suo piccolo, questo allestimento cerca di raccontare.

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